Stephen King

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birillino8
view post Posted on 1/2/2009, 20:39 by: birillino8

ottimo

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CELL



Sembra un normale e tranquillo pomeriggio di sole a Boston, quando improvvisamente un impulso di provenienza ignota viene trasmesso attraverso tutti i cellulari e tutte le persone che ne stanno utilizzando uno impazziscono improvvisamente dando sfogo ai loro istinti primordiali.
In pochi secondi si scatena l’inferno: esplosioni, incendi, catastrofici incidenti stradali, atti di cannibalismo. In questo scenario apocalittico Clayton Riddell, disegnatore, si trova a fuggire insieme ad altri sopravvissuti all’impulso e insieme a loro inizierà un lungo viaggio alla ricerca del figlio e della moglie che si trovano nel nord del Maine.
Gran parte della civiltà viene cancellata dalla faccia della terra e i pochi sopravvissuti si muovono in un tetro scenario apocalittico dominato dalla presenza dei cosiddetti “cellutati” che dopo una fase selvaggia cominciano ad evolversi e ad acquistare nuove e sconvolgenti capacità.
E’ questa l’avvincente trama del nuovo romanzo di Stephen King, che dopo la conclusione del mastodontico lavoro de “La torre nera” e l’atipico “Colorado Kid” - ritorna all’horror tradizionale con una storia ad alto tasso adrenalinico.
King da vero re del brivido all’inizio del libro ci presenta uno scenario assolutamente normale che da un momento all’altro si trasforma in un vero incubo. Leggendo con avidità pagina dopo pagina, sembra quasi di assistere con i propri occhi alle scene di panico che si scatenano dopo l’arrivo dell’impulso. Le parole dello scrittore sono come una telecamera a mano che si muove freneticamente in mezzo all’apocalisse di esplosioni e atti di pura follia. Ed è in questi momenti che la finzione narrativa si fonde con la realtà, si percepisce infatti attraverso lo stato d’animo del protagonista tutta l’angoscia degli americani che hanno vissuto la paura post-undici settembre.
Il libro mantiene un ritmo narrativo molto alto fino alla fine senza rallentare mai un attimo. I colpi di scena si susseguono uno dopo l’altro e alcune volte il risultato è doloroso.
Molto buona come al solito è la caratterizzazione dei personaggi che non risultano troppo stereotipati. Unica nota negativa a mio parere è il caso del ragazzino che si unisce alla compagnia di Riddell: fa dei ragionamenti e dei discorsi che non si addicono alla sua età.
C’è stata molta attesa per questo libro in Italia e le poche notizie che arrivavano da oltre oceano parlavano di un romanzo di King sugli zombie. Forse per questo motivo qualcuno è rimasto deluso nel capire che non si tratta di zombie in senso stretto. Le creature di “Cell” non sono morti viventi, ma persone normali che hanno avuto una sorta di formattazione del cervello e regrediscono ad uno stato primitivo in cui l’istinto principale è quello della violenza. C’è comunque un omaggio (come possiamo leggere nella dedica all’inizio del libro) a Romero e a Matheson (Io sono leggenda). Sicuramente le ambientazioni, le dinamiche e le atmosfere ricordano i film di Romero, ma sono convinto che il riferimento sia anche all’evoluzione degli zombie a cui abbiamo assistito nel film “La terra dei morti viventi” in cui le creature cominciano a prendere coscienza, ad organizzarsi ed in un certo senso ad evolversi. Ed è proprio quello che accade alle persone colpite dall’impulso in “Cell”, che dopo la fase di primitiva passano ad uno stato più evoluto in cui cominciano ad aggregarsi. I “cellulati” di King sono un’evoluzione dello zombie classico e anche se non sono morti e non si cibano di carne umana fanno lo stesso paura a causa delle terribili facoltà mentali che riescono a sviluppare.
I fedelissimi del “Re del brivido” potranno trovare in questo libro richiami ad opere precedenti come “L’ombra dello scorpione” (ambientazione apocalittica), “L’incendiaria”, “Carrie” (i misteriosi poteri della mente umana) e il racconto “Tutto è Fatidico”( una scena di follia all’inizio è molto simile a quella che troviamo in questo racconto), ma ci sono un po’ tutti i leitmotiv della letteratura kinghiana.
Al vasto catalogo di orrori, King aggiunge una nuovo e moderno incubo che è quello del cellulare che secondo lo scrittore è <<la catena da schiavo del ventunesimo secolo>> e per questo motivo non ne possiede uno.
“Cell” è sicuramente lontano dai “capolavori” che hanno portato King nell’olimpo degli scrittori moderni, ma rimane un romanzo horror molto originale, che porta un po’ di aria fresca nel mondo stantio dell’horror.
 
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13 replies since 27/1/2009, 20:56   363 views
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