Il "caso" Franzoni,o...."GIALLO DI COGNE"

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birillino8
view post Posted on 13/11/2008, 14:03 by: birillino8

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Da: Birillino8 Inviato: 12/12/2005 21.08
Da: Birillino8 Inviato: 12/12/2005 0.12
ACCUSA E DIFESA
A CONFRONTO

Le principali prove della colpevolezza di Annamaria Franzoni secondo l’accusa sono le seguenti:

– la microtraccia di sangue all'interno dello zoccolo sinistro;

– una goccia di sangue sulla suola dello zoccolo sinistro è di proiezione e non da strofinamento;

– il pigiama era indossato, lo dimostra una macchia che dal lenzuolo coprimaterasso si è impressa specularmente sulla manica del pigiama inglobando un ossicino.



La difesa invece sostiene:

– non vi sono microtracce di sangue all’interno dello zoccolo sinistro;

– vi sono sì tracce di sangue sulle suole degli zoccoli perché Annamaria li indossava ed essendovi del sangue sul pavimento si sono sporcati;

– la casacca e i pantaloni del pigiama non erano indossati, ma giacevano sul piumone; la macchia sulla manica del pigiama non è simile a quella del lenzuolo.









Da: Birillino8 Inviato: 12/12/2005 21.10
Da: Birillino8 Inviato: 12/12/2005 0.18

Vediamo ora come secondo gli inquirenti
è avvenuto il delitto


Sulla scorta di tutto quanto precede deve ritenersi che Franzoni Annamaria ha:

a. per qualche motivo, concepito l’idea di uccidere, da sola, il figlio Samuele;


b. pianificare l’azione omicidiaria individuando:

1) il momento propizio in cui compierla [...] dopo l’uscita del marito; mentre Davide faceva colazione o facendolo permanere al piano giorno; facendolo uscire prima del solito;

2) Il momento in cui sostenere l’intervento di un aggressore esterno, che profitta della presenza di Samuele solo in casa per colpirlo, proprio in quel lasso temporale in cui lei esce per percorrere il tragitto fino alla fermata dello scuolabus e viceversa;

3) Lasciare volutamente la porta esterna non chiusa a chiave come faceva di solito;

4) Indirizzare i sospetti degli inquirenti e dei familiari su un altra persona;

5) L’arma del delitto in uno strumento di buona potenzialità lesiva, non però un’arma propria, in modo da poterlo detenere a portata di mano, magari occultato in casa ma che non desti comunque sospetto se notato dai familiari, e di cui impedire in ogni caso il rinvenimento dopo l’omicidio per avvalorare la tesi di un aggressore esterno che si allontana portandolo con sé;



c. dato esecuzione a tale programma delittuoso il mattino del 30 gennaio 2002, dopo l’uscita del marito alle ore 07:30/07:40 e prima di uscire lei stessa di casa per accompagnare il figlio Davide alla fermata dello scuolabus alle ore 08:17 circa, colpendo il figlio Samuele:

1) dopo essersi assicurata che l’altro figlio è al piano superiore di casa o, più probabilmente, all’esterno dell’abitazione, ed aver condotto la vittima sul letto della camera matrimoniale;

2) dopo aver scientemente indossato il pigiama con i pantaloni al dritto e la casacca al rovescio e davanti-dietro, utilizzando tale indumento come protezione e magari adottando anche altre protezioni;

3) dopo essere entrata nella stanza luogo del delitto indossando i propri zoccoli bianchi e munita dello strumento utilizzato per infierire sulla vittima;

4) dopo essere salita sul letto incombendo così, più o meno in ginocchio, sulla vittima, o a piedi nudi o con gli zoccoli – uno o tutti e due – calzati; lo zoccolo sinistro comunque in posizione tale da ricevere almeno due gocce del sangue della vittima proiettata nel corso dell’azione.



d. compiuta l’aggressione:

1) scesa dal letto, sfilato con cautela il pigiama facendolo restare i pezzi al verso di come l’ha indossati;

2) collocato la casacca nel sito del rinvenimento: al riguardo si osserva la singolarità e l’elevatatissima improbabilità che la casacca si posizioni casualmente in modo che la porzione che al momento del rinvenimento sporge dalle coltri e rimane a vista appaia completamente pulita, del tutto indenne da macchie di sangue;

3) mosso alcuni passi all’interno della stanza luogo del delitto calzando i propri zoccoli bianchi le cui suole così si imbrattano;

4) provveduto a pulirsi e ad adottare gli accorgimenti necessari per impedire gocciolamenti del sangue della vittima soprattutto dell’arma del delitto, o comunque di lasciare tracce compromettenti di tale sangue;

5) ricollocato, trasportandoveli e non calzandoli, gli zoccoli nel sito del rinvenimento;

6) fatto scomparire l’arma del delitto e magari quant’altro utilizzato per impedire e/o pulire tracce compromettenti, specie del sangue della vittima.








Da: Birillino8 Inviato: 12/12/2005 21.11

Un ferro da stiro di ghisa del peso di kg 2,4, calato dall’alto, avrebbe frantumato il capo del povero Samuele. Si riporta il verbale dell’interrogatorio di Lorenzi Stefano del 2-2-2002.


DALLA SENTENZA, PAG. 13

Quanto al corpo del reato, va intanto ricordato che questo non è mai stato rinvenuto. Il consulente del Pm con motivazione priva di vizi logici e condivisibili indica che l’oggetto utilizzato è costituito da un corpo contundente di facile ed agevole impugnabilità, rigido, di buona consistenza e dotato di margini acuti rettilinei e spigoli vivi (consulenza, pag. 84). È evidente che sono numerosissimi gli oggetti che rientrano in quest’ambito descrittivo: martelli, pietre, bastoni, soprammobili, e molto altro.





SECONDO RIESAME DI TORINO
FASCICOLO 75, PAG. 5

È un dato inconfutabile, invero, che il giorno successivo all’omicidio Stefano Lorenzi ha avuto un ricordo nitido della presenza di un ferro da stiro antico – non riperito dai militari – sul davanzale della finestra della sala da pranzo... un oggetto di tal genere, per morfologia e composizione, bene si attaglia alla tipologia di ferite a forma «triangolare» arrecate al piccolo Samuele e ai materiali chimici rinvenuti sulle stesse...

Ieri sera quando siamo andati con il Maggiore Fruttini a fare il sopralluogo a casa mia ho detto che mi sembrava che mancasse dal davanzale della finestra della sala da pranzo un ferro da stiro di quelli antichi.

Quando sono tornato a casa, poiché non ero sicuro, come avevo già detto al Maggiore, ne ho parlato con mia moglie facendole presente che i bambini volevano giocarci ed io e lei dicevamo loro di non toccarlo perché se fosse caduto, oltre a farsi male, avrebbe rotto il pavimento.

Mia moglie mi rispondeva che noi non abbiamo mai avuto un ferro da stiro di quel tipo e che in realtà ciò che i bambini prendevano era un sasso di quarzite

Mia moglie non spiegandosi questo mio racconto, chiedeva a mia madre e proprio in quell’istante mi sono ricordato che durante le ultime vacanze di Natale siamo stati da loro a Bologna ed avevano un ferro da stiro sul piano del camino ed in effetti i miei figli lo prendevano per giocarci.





Come ha fatto Annamaria a far sparire l’arma? E quale arma ha impiegato per uccidere Samuele?

L’arma del delitto non è mai stata trovata, si è sempre ipotizzato un oggetto rigido.

E se l’arma non fosse stata del tipo ipotizzato, quale traiettoria avrebbero avuto le macchie di sangue sul soffitto?

Il «cast off» può variare secondo il tipo di arma usata?

E questo può essere importante per stabilire la posizione dell'assassino.


 
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10 replies since 12/11/2008, 14:38   1073 views
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