Carl Gustav Jung

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view post Posted on 28/11/2008, 17:48

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Carl Gustav Jung nacque in Svizzera,a Kesswill,il 26 luglio 1875 alle 19,32,morì nel 1961.Psichiatra e psicologo fu il fondatore della "psicologia analitica".Dal 1907 al 1912 intrattenne una fitta corrispondenza con Sigmund Freud.Poi il sodalizio s'interruppe sia perchè Jung rifiutò il primato freudiano della teoria sessuale sia perchè Freud negò l'importanza dei fenomeni occulti.Jung si dimise dalla presidenza dell'Associazione psicoanalitica internazionale ed elaborò la teoria degli archetipi(ombra,Sè,Animus,Anima,Persona).Si interessò anche di alchimia,astrologia,geomanzia,"I Ching".E perfino di dischi volanti:il suo libro"Su cose che si vedono nel cielo"ne fa testimonianza
 
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view post Posted on 10/12/2008, 22:04

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Quel giorno feci impallidire Freud.

Nel marzo 1909,il trentaquattrenne Carl Gustav Jung,in compagnia della moglieEmma,si recò per la seconda volta a Vienna,in Berggasse 6,per far visita a Sigmund Freud,il padre della psicanalisi,allora cinquantatreenne.Attraversò la sala d'attesa,adorna di un salottino di velluto rosso e un'ampia finestra a doppi vetri che dava sul cortile,dove un castagno diffondeva il suo profumo:era la stessa sala in cui Freud si riuniva periodicamente con il " gruppo del mercoledì sera".Quindi Jung entrò nello studio,rivestito di una grande libreria di quercia:qua e là maschere egizie,statuette di sfingi,faraoni,cammelli,scatole di sigari.I due parlarono a lungo,poi il discorso cadde sulla parapsicologia.<<mi interessava sentire il parere di Freud sulla precognizione e sulla parapsicologia in genere>>,scriverà Jung nel libro autobiografico "Ricordi,sogni,riflessioni".<<gli chiesi che cosa ne pensasse.A causa dei suoi pregiudizi materialisticirespinse in blocco tutti questi problemi come assurdi e lo fece nei termini di un così superficiale positivismo che mi trattenni a fatica dal rispondergli aspramente>>.
Durante la discussione avvenne un fatto impressionante.Jung racconta di aver sentito il proprio diaframma diventare come il ferro arroventato e subito dopo vi fu nella libreria un tale schianto che entrambi temettero che potesse crollar loro addosso.<<questo è un fenomeno di esteriorizzazione>>,disse Jung,alludendo all'inconscio.<<e'una vera sciocchezza>>,ribattè Freud irritato:<<vi sbagliate,Herr Professor,e per provarvelo vi predico che tra poco ci sarà un altro scoppio ! >>Immediatamente nella libreria ci fu un altro schianto uguale al primo.<<ancora oggi non so che cosa mi desse quella certezza>>scrive Jung<<ma sapevo al di là di ogni dubbio che il colpo si sarebbe ripetuto.Freud mi guardò stupefatto senza dir nulla:non so che cosa gli passasse per la mente,in ogni caso da qui nacque la sua diffidenza nei miei riguardi>>.
 
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view post Posted on 22/12/2008, 18:02

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Nella famiglia di Jung ci si confrontò spesso con i fenomeni paranormali.Il nonno,di cui egli portava il nome,era stato medico,rettore dell'università di Basilea e Gran Maestro della locale loggia massonica.Correva voce che fosse un figlio illegittimo di Goethe e sebbene di questa presunta paternità non esistessero prove,al nipote non doveva dispiacere il fatto,tant'è vero che ne accennava spesso con un certo compiacimento.A Goethe comunque Jung si sentì sempre spiritualmente legato.
La madre di Carl,Emilie,era figlia di un pastore protestante,Samuel Preiswerk,docente di lingua ebraica.Il padre,pastore egli stesso,rimasto vedovo si era risposato e si sentiva costantemente circondato da spiriti,tanto che nel suo studio aveva riservato una sedia alla moglie defunta,con la quale era solito intrattenersi in intimi colloqui una volta la settimana a una determinata ora,con grande preoccupazione della seconda moglie.Della madre di Jung si diceva che possedesse la "seconda vista",nel senso che aveva doti medianiche,e medium era anche una cugina da parte materna,Helene Preiswerk.
Durante gli anni universitari,a Basilea,Jung frequentò assiduamente le sedute della cugina e su sollecitazione del professor Eugen Bleuler,con cui si specializzò in psichiatria,scrisse su questi esperimenti la sua tesi di laurea in medicina,poi pubblicata con il titolo"Psicologia e patologia dei cosiddetti fenomeni occulti".
Di fatti paranormali Jung si occupò sul piano scientifico per tutta la vita e subordinò a questo principio il suo atteggiamento nei loro confronti:<<la nostra concezione del mondo corrisponde alla realtà soltanto se in essa trova posto anche l'improbabile>>.Si era reso conto di ciò di persona,quando conobbe la futura moglie Emma,che allora aveva appena quattordici anni e portava ancora le trecce.Fu allora che gli venne d'improvviso il pensiero:<<questa è mia moglie!>>.
Dopo sei anni,Carl Gustav ed Emma si rividero,si innamorarono e si sposarono,dando luogo a un sodalizio che durò 52 anni,da cui nacquero cinque figli.
 
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view post Posted on 27/12/2008, 20:08

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Notte da incubo in una casa "infestata"
Negli anni Venti,assieme ad altri studiosi,Jung partecipò alle sedute del famoso medium austriaco Rudy Schneider,capace di produrre strabilianti fenomini fisici come materializzazioni,levitazioni e altro ancora.
Nello stesso periodo,mentre si trovava a Londra per tenere delle lezioni,visse un episodio di apparizione.
Di abitudinetrascorreva il fine settimana nella casa di campagna che un amico inglese gli aveva affittato da poco.E lì una notte fu testimone di fenomeni di infestazione sempre più intensi:colpi contro i muri,sussurri,cattivo odore eccetera.Per alcuni istanti rimase quasi paralizzato,poi apparve una mezza testa femminile,che venne a posarsi sul cuscino a circa 40cm da lui.L'occhio era ben aperto e lo fissava.A quel punto Jung accese la candela e la testa sparì.Fu costretto a trascorrere il resto della notte in poltrona,incapace di prendere sonno.In seguito si venne a sapere che la casa era infestata ormai da tempo e gli inquilini se ne andavano alla svelta.
Jung interpretò il fenomeno come un'esteriorizzazione di contenuti inconsci.Ciò però non spiegava perchè quei fenomeni gli si fossero manifestati soltanto in quella casa di campagna,mentre nel resto della settimana che trascorreva a Londra dormiva senza problemi.In seguito a questi interrogativi,egli riconobbe che una chiave di lettura esclusivamente psicologica dei fenomeni paranormali non spiegava la loro dinamica.
 
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view post Posted on 27/12/2008, 20:38

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L'esperienza di pre-morte e il mistero della vita.

Tra le tante esperienze vissute da Jung,una delle più importanti gli offrì una visione completamente diversa della vita e dell'aldilà.Era il 1944,Jung aveva 69 anni.Durante un infarto che lo portò in punto di morte ebbe visioni di grande bellezza:<<mi pareva di essere sospeso in alto nello spazio>> scrisse nel suo libro di ricordi<<e sotto di me,lontano,vedevo il globo terrestre avvolto in una splendida luce azzurrina,distinguevo i continenti e i blu scuro del mare....La sua forma sferica era chiaramente visibile e i suoi contorni splendevano di un bagliore argenteo,in quella meravigliosa luce azzurra.In molti punti il globo sembrava colorato o macchiato di verde scuro,come argento ossidato....Sapevo di essere sul punto di lasciare la Terra.Più tardi mi informai sull'altezza a cui si dovrebbe stare nello spazio per avere una vista così ampia:circa 1,500 km!La Terra da tale altezza era la cosa più meravigliosa che avessi visto>>.
Occorre precisare che quando Jung visse quest'esperienza di pre-morte i voli spaziali erano ancora ben lontani.Alla luce di quanto sappiamo oggi e ricordando le immagini della Terra inviate dallo spazio,la visione di Jung ha un particolare sapore di realtà.
Gli echi di quest'esperienza si protrassero per tre settimane.Ricordando quanto gli era stato consentito di vivere,scrisse di essersi sentito come<<sospeso nello spazio,al sicuro nel grembo dell'universo,in un vuoto smisurato ma colmo di un intenso sentimento di felicità.....E' impossibile farsi un'idea della bellezza e dell'intensità dei sentimenti durante quelle visioni>>.Nel corso di quell'esperienza la realtà terrena gli era apparsa come <<una sorta di prigione,fatta per scopi ignoti,che aveva una specie di potere ipnotico,il quale costringeva a credere che essa fosse la realtà nonostante si conoscesse con evidenza la sua nullità>>.Jung affermò anche che solo dopo la malattia potè scrivere le sue opere principali:le intuizioni e le conoscenze derivate da quell'esperienza gli avevano infuso <<il coraggio di intraprendere nuove formulazioni>>.Un'altra cosa era avvenuta:la capacità di dire di si all'esistenza,comunque essa fosse,e di accettarne le condizioni,quali esse potessero essere.
Uomo di profonda spiritualità, scrisse nel 1952 in una lettera a un giovane ecclesiastico:<<scopro che tutti i miei pensieri ruotano intorno a Dio come i pianeti intorno al Sole e,come questi,sono irresistibilmente attratti da lui.Sentirei di commettere il più grave peccato se opponessi resistenza a questa forza>>.E ancora:<<la cosiddetta vita è un breve episodio fra due grandi misteri,che però sono in realtà una cosa sola>>.
 
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