«Save the children»: internet a rischio

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view post Posted on 9/12/2008, 23:32

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Da: Birillino8 (Messaggio originale) Inviato: 18/03/2006 13.21
17 marzo 2006«Save the children»: internet a rischio,
pedopornografia in aumento del 10%

Il mercato della pedopornografia si evolve, e utilizza forme sempre più nuove e tecnologiche: tra spam, file sharing, sms, chat, i potenziali «orchi» hanno a disposizione un numero sempre maggiore di possibilità di adescamento, e ora il web fa capolino anche nel fenomeno della prostituzione minorile. L'allarme è di Save the Children, che nel terzo Rapporto di Stop-It sulla pedopornografia online registra un aumento dell'utilizzo delle nuove tecnologie. Sono state 3.106 le segnalazioni di materiale pedo-pornografico inviate a Stop-It fra il 2004 e il 2005 (da ottobre a settembre): il 66% di esse riguarda siti Internet, il 20% spamming e email non richieste, il 10% peer to peer, cioè lo scambio di materiale pedo-pornografico, il 2% chat, l'1% newsgroup. Rispetto al precedente rapporto (2003/2004), il numero complessivo di segnalazioni risulta in crescita del 10%.

Per quanto riguarda invece le tendenze del fenomeno, il dato più significativo consiste nell'aumento esponenziale del file sharing, pari all'85,4% in più nel 2005 rispetto all'anno precedente (306 le segnalazioni dell'ultimo anno di attività di Stop-It, contro 165 dell'anno precedente). Molto sensibile anche la crescita del numero di segnalazioni di email «indesiderate» contenenti materiale pedopornografico o con link a siti pedopornografici, quasi raddoppiate (+ 47,4% pari a 631 contro 428); questo sistema, tra l'altro, permette di nascondere il mittente rispetto a un sito online, più visibile ed esposto alle attività investigative delle forze dell'ordine.

Il ruolo della rete, però, non si esaurisce qui. Save the Children ha raccolto una serie di testimonianze sull'utilizzo di Internet come canale di adescamento e intermediazione anche nel fenomeno della prostituzione giovanile straniera.

Le informazioni sono emerse nell'ambito di un progetto per la prevenzione della devianza e il reinserimento sociale di minori stranieri sottoposti a procedimento penale nella città di Roma: gli operatori di strada del progetto hanno rilevato un mercato di prostituzione maschile e femminile che coinvolge anche ragazzi minorenni di origine rumena, e in cui si ricorre al web come mezzo di pubblicità e intermediazione.

Il meccanismo è questo: una coppia di partner, maschio e femmina, dediti alla prostituzione di strada, decide di ampliare il proprio giro di affari; utilizzando una webcam e un computer collegato con Internet riesce a contattare alcuni possibili clienti. Dopo il primo contatto visivo via Internet, si organizza un appuntamento nell'appartamento della coppia. In seguito la coppia allarga il proprio business, cercando di agganciare e coinvolgere nel giro di prostituzione anche ragazzi e ragazze minorenni, segnalati spesso da amici o addirittura da familiari.

In alcuni casi, il successo dell'iniziativa consente l'avvio di un meccanismo di migrazione a scopo sessuale: la coppia mette quindi a disposizione la strumentazione Internet e una stanza riservata, contando su una percentuale degli incassi. Il fenomeno, avverte l'organizzazione, è ancora poco diffuso in Italia, ma desta comunque preoccupazione perchè fa sì che la prostituzione minorile sia sempre più sommersa, rendendo molto difficile intervenire su questi giovani.


 
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view post Posted on 21/12/2008, 18:57

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Da: Birillino8 Inviato: 18/03/2006 13.23


, cresce l'allarme sul Web
Segnalazioni cresciute del 10% in un anno. Tra spam, file sharing, sms e chat sempre più occasioni d'adescamento per gli «orchi»
MILANO - Il mercato della pedopornografia si evolve, e utilizza forme sempre più nuove e tecnologiche: tra spam, file sharing, sms, chat, i potenziali «orchi» hanno a disposizione un numero sempre maggiore di possibilità di adescamento, e ora il web fa capolino anche nel fenomeno della prostituzione minorile. L'allarme è contenuto nel rapporto «Minori nella Rete» sulla pedopornografia online presentato a Roma dall'associazione Save the children. Oltre 7.700 segnalazioni in quattro anni, una media di 222 al mese, 3.106 tra il 2004 e il 2005 con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente delineano un quadro preoccupante soprattutto un aumento delle occasioni di esposizione ad immagini pedopornografiche e di adescamento. Tra il 2004 e il 2005, denuncia il rapporto, sono state 3.106 le segnalazioni di materiale pedopornografico inviate al sito Stop-It (www.stop-it.org): il 66% di esse riguarda siti Internet, il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, cioè lo scambio di materiale pedopornografico, il 2% chat, l'1% newsgroup. Rispetto all'anno precedente il numero complessivo di segnalazioni risulta in crescita del 10%.

IMPENNATA DEL FILE SHARING - Per quanto riguarda invece le tendenze del fenomeno, il dato più significativo consiste nell'aumento esponenziale del file sharing, pari all'85,4% in più nel 2005 rispetto all'anno precedente (306 le segnalazioni dell'ultimo anno di attività di Stop-It, contro 165 dell'anno precedente). Molto sensibile anche la crescita del numero di segnalazioni di email «indesiderate» contenenti materiale pedopornografico o con link a siti pedopornografici, quasi raddoppiate (+ 47,4% pari a 631 contro 428). Sebbene i siti pedopornografici continuino a costituire la maggioranza delle segnalazioni, sembrano acquistare sempre maggiore rilievo canali alternativi di informazione e scambio di immagini a contenuto pedopornografico.In particolare aumentano file sharing e spam.

ESCALATION- Nell'avvicinare un minore, spiega l'associazione, il potenziale abusante si informa dove è situato il suo computer, se i genitori o i fratelli sono presenti e cerca di isolare il bambino dal resto delle relazioni, accreditandosi come un amico a cui confessare i propri sentimenti. Abusante e vittima cominciano a condividere interessi comuni come la musica, poi seguono dichiarazioni di affetto dell'adulto, lo scambio di fotografie innocue e la manipolazione psicologica diventa sempre più efficace. Quando l'adulto è certo di non correre il rischio di essere scoperto, inizia la fase dell'esclusività, che rende impenetrabile la relazione ad esterni. Qui può collocarsi l'invio/scambio di foto dal contenuto sessuale esplicito e la richiesta di incontro. Se durante l'incontro il minore si rifiuta di avere un rapporto sessuale, la minaccia di rendere pubbliche quelle stesse foto può diventare un efficace strumento di ricatto. In questa fase avanzata dell'adescamento (grooming) può entrare in gioco il cellulare, che consente al bambino di nascondersi dai genitori, fratelli o amici.

WEB PIU' TELEFONINO - L'abbinamento poi di Internet al cellulare,con la possibilità di invio di foto e messaggi di testo, amplia le occasioni di esposizione di un minore a materiale pedopornografico e di essere agganciato a scopo anche di abuso sessuale. I telefonini che ricevono mms sono l'ultima frontiera delle bande pedopornografiche per adescare minori. La novità telematica del settore, ai danni soprattutto delle bambine, è stata riferita da Domenico Vulpiani, direttore del servizio della polizia postale e delle comunicazioni, a margine della presentazione del rapporto sulla pedopornografia online di Save the Children. L'adescamento via cellulare avviene così: i pedofili contattano i minori e in cambio di immagini del proprio corpo nudo (fotografate e inviate proprio dal loro cellulare), corredate da numeri telefonici di amici così da permettere altri contatti, offrono ricariche gratuite.

17 marzo 2006

Da: Birillino8 Inviato: 18/03/2006 13.25

RAPPORTO PEDOFILIA SUL WEB
Nomi «innocenti» per adescare minori

di LAURA CANDELORO NON aprire quella posta! L'Orco viaggia sempre più via mail e spamming, sotto nomi innocui. L'orrore di foto e filmini pedo-pornografici con bambini e adolescenti attirati da nick innocenti su chat e newsgroup, corre in rete e sul telefonino. Dal 2002 al settembre 2005, «Stop-It», la hot-line di Save the Children, ha ricevuto 7.770 segnalazioni, di cui 3.106 fra il 2004 e il 2005. Prevalgono siti web (66%), mail indesiderate (spamming 20%), scambio di materiale incriminato (peer to peer 10%), chat e newsgroup (2% e 1%). Il 3° Rapporto sulla pedo-pornografia on line «Minori nella rete» evidenzia un aumento del 10% rispetto al 2004. Raddoppiato l'uso di file-sharing (306 ) e di mail (+47,4%). Strumenti più subdoli che abbassano le resistenze psicologiche, meno visibili agli investigatori. Scatti e sequenze terrificanti scaricabili dagli anfratti oscuri della rete e riproducibili all'infinito, con impatti devastanti sulla psiche infantile. L'adescamento (grooming) in 4 mosse: approccio in rete, scambio di musica, invio/scambio di foto a contenuto sessuale, richiesta di incontro reale. Al rifiuto di un rapporto sessuale, scatta il ricatto di mostrare ai genitori le foto. I minori, esperti di nuove tecnologie «hanno un ruolo decisionale nei tentativi di adescamento - ha spiegato Elisabetta Papuzza - davanti a un'immagine o a un contatto, decidono di raccontarlo al genitore o di protrarlo. L'organizzazione ha stilato un vademecum per genitori, spesso non preparati ad affrontare il problema: c'è una certa insicurezza, si tende a delegare alla scuola o allo psicologo», ha commentato il direttore Valerio Neri. La polizia postale dal '98 al 2005 ha monitorato oltre 200mila siti, di cui 152 attestati in Italia, arrestando 146 persone. Per il professor Montecchi, neuropsichiatra del Bambin Gesù «se al bimbo mancano i valori sociali familiari, li prende da Internet dove è attratto da figure carismatiche da emulare nella realtà». E ieri un uomo è stato arrestato a benevento per aver abusato del nipote di dieci anni e a Firenze invece un quarantenne avrebbe, tramite chat line, divulgato e ceduto materiale pornografico su minori procuratosi navigando in siti illeciti.

Da: Birillino8 Inviato: 18/03/2006 13.27

LA VOCE DEL NORD
direttore politico: Umberto Bossi
Pedofilia, crescono del 10% le denunce per internet Castelli: grazie alla Lega tolleranza zero in Europa


Roma - È stato presentato a Roma il rapporto “Minori nella Rete”, redatto dall’associazione Save the Children e il quadro che emerge sulla pedopornografia via Internet è davvero terribile. Un dato su tutti: oltre 7.700 segnalazioni in quattro anni, una media di 222 al mese.
Tra il 2004 e il 2005 - denuncia il rapporto - sono state 3.106, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente, le segnalazioni di materiale pedopornografico inviate a Stop-It (www.stop-it.org), sito internet che l’organizzazione ha attivato per fermare gli orchi telematici: il 66% di esse riguarda siti Internet, il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, cioè lo scambio privato di file, il 2% chat, l’1% newsgroup. Rispetto all’anno precedente il numero complessivo di segnalazioni risulta in crescita del 10%. Per quanto riguarda invece le tendenze del fenomeno, il dato più significativo consiste nell’aumento esponenziale del file sharing, pari all’85,4% in più nel 2005 rispetto all’anno precedente (306 le segnalazioni dell’ultimo anno di attività di Stop-It, contro 165 dell’anno precedente). Molto sensibile anche la crescita del numero di segnalazioni di email “indesiderate” contenenti materiale pedopornografico o con link a siti pedopornografici, quasi raddoppiate (+ 47,4% pari a 631 contro 428). Viste le cifre «È quindi necessario - secondo l’associazione - intensificare i controlli sui servizi di condivisione di file e dati, sia via internet che via cellulare e un’intensa attività di sensibilizzazione verso i giovani che hanno molte più occasioni di esposizione a materiale pedopornografico e di adescamento anche a scopo di abuso sessuale».
Sull’allarme lanciato da Save the Children è intervento ieri anche il ministro della Giustizia Roberto Castelli: «La decisione quadro sulla pedopornografia, adottata durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, costituisce uno strumento utilissimo per combattere questo odioso crimine. Ci siamo battuti in sede europea affinchè fosse introdotta la tolleranza zero nella lotta alla pedopornografia su internet». «In particolare - rivendica Castelli - siamo riusciti a far cancellare dal testo la cosiddetta “dose minima di pedofilia”, cioè la possibilità di introdurre, per il privato, del materiale pedopornografico se realizzato con minori consenzienti».
A conferma dell’allarme, ma anche dell’aumentata vigilanza, sul fenomeno a Firenze ieri un uomo di 40 anni è stato arrestato dalla Polposta Toscana: avrebbe divulgato, tramite chat line, materiale pornografico su minori procuratosi navigando in siti illeciti individuati dagli agenti della squadra informatica. Nel corso delle perquisizioni a casa degli indagati, la polizia ha sequestrato oltre duemila videocassette, quattro hard-disk e numerosi supporti informatici. Fra il materiale pedopornografico trovato ci sarebbero immagini di bambini al di sotto dei 10 anni, ripresi anche insieme ad adulti. L’uomo, che vive a casa con i genitori, era tenuto sotto controllo da circa otto mesi, dopo che il suo nome era stato segnalato dalla polizia svizzera.


[Data pubblicazione: 18/03/2006]

Da: Birillino8 Inviato: 18/03/2006 13.30
Internet: Bambini sul Web: cresce l'allerta



Stando al Terzo Rapporto di Stop-It sulla pedo-pornografia online, ''Minori nella rete'', l'utilizzo delle nuove tecnologie, come file sharing, spam, mms ed sms, stanno aumentano per i minori le occasioni di esposizione ad immagini pedo-pornografiche e di adescamento. Il rischio non è più, quindi, legato solamente ai siti web a contenuto pedo-pornografico, ma anche all'aumento di email ''indesiderate'' e al ricorso al file sharing, cioè lo scambio di immagini attraverso software peer to peer.




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Anche i cellulari, ora dotati abilitati all'invio di foto attraverso gli mms, rappresentano un canale per la diffusione di immagini pedo-pornografiche. Per non parlare delle segnalazioni riguardanti l'utilizzo del web come strumento per lo sfruttamento sessuale, come la prostituzione minorile.

Il rapporto, reso noto da Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini, mette quindi in guarda sull'aumento del rischio, per i minori, di esposizione ad immagini pedo-pornografiche e di adescamento a scopo di molestie, sfruttamento o abuso sessuale. Basti pensare che solo dall'ottobre 2004 al settembre 2005, le segnalazioni di materiale pedo-pornografico inviate al sito dedicato Stop-It sono state 3.106, il 10% in più rispetto all'anno precedente. Di queste, il 66% riguarda siti Internet, il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, il 2% chat, l'1% newsgroup.

In ''Minori nella rete'', Save the Children documenta il ruolo del web anche in altri fenomeni di sfruttamento sessuale: è stato infatti rilevato un mercato di prostituzione maschile e femminile che coinvolge anche ragazzi minorenni di origine rumena e in cui si ricorre al web come mezzo di pubblicità e intermediazione.

Importante sottolineare come, a sostegno dei genitori e degli educatori, il Terzo Rapporto di Stop-It ''Minori nella rete'' contenga anche un vademecum in 22 punti che offre indicazioni utili sia per prevenire l'adescamento e l'esposizione a immagini pedo-pornografiche, sia nel caso ciò sia già avvenuto. I consigli di Save the Children intendono in particolare aiutare il genitore a supportare i propri figli nell'utilizzo di Internet, a comprendere e rispettare lo sviluppo psico-fisico del minore, a suggerire al bambino un modo per esprimere il proprio vissuto in caso sia entrato in contatto con materiale pedo-pornografico.
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