PROTEO-PROSERPINA-PROMETEO

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/12/2008, 19:49

ottimo

Group:
Administrator
Posts:
4,060

Status:




PROTEO



Proteo, vecchio genio del mare, era stata insignito da Posidone, signore di tutti i mari, del ruolo di custode delle foche e di ogni altra specie animale che popolasse le acque salse.

La figura di Proteo viene in un certo senso ricalcata su quella di Nereo. Anch'egli era versato nell'arte divinatoria ed era capace di mutarsi in qualsiasi cosa. Così Menelao, quando - di ritorno da Troia - non riusciva a dirigere le proprie navi sulla rotta della Grecia, per ottenere da Proteo la rivelazione della causa di ciò, dovette assalirlo e immobilizzarlo, nonostante egli si fosse trasformato in leone, serpente, pantera, cinghiale, acqua corrente e albero; solo alla fine Proteo lo informò che la dea Atena lo ostacolava, adirata contro di lui, perché, dopo aver vinto la guerra di Troia, non aveva dedicato, come invece il fratello Agamennone gli aveva proposto, riti propiziatori alla dea che aveva sempre protetto la città.

Sia Euripide che Erodoto, anche se non concordano sul luogo di residenza di Proteo, narrano che egli accolse Elena, in fuga da Sparta con Paride - per restituirla poi a Menelao sulla via del ritorno in patria - mentre il giovane troiano conduceva a Troia il fantasma della donna che, fabbricato dallo stesso Proteo, avrebbe scatenato la guerra.

E ancora Virgilio, nelle Georgiche, presenta Aristeo che si reca da Proteo per farsi svelare le cause della moria che ha colpito le sue api, e lo assale mentre riposa in una grotta, per evitare che possa sfuggirgli trasformandosi.

(Proteo poi gli dirà che si tratta di una punizione degli dei, perché, cercando di insidiare Euridice ne aveva provocato la morte: la fanciulla infatti era stata morsa da un serpente mentre gli sfuggiva.)
 
Top
view post Posted on 26/12/2008, 21:13

ottimo

Group:
Administrator
Posts:
4,060

Status:




PROSERPINA

image



Demetra, signora delle messi e dea della vegetazione, aveva avuto da Zeus una figlia, Kore (chiamata più tardi Persefone), che amava sopra ogni altra cosa. Afrodite, combinando un tiro mancino agli dei e agli uomini, permise al figlio Cupido di colpire con una delle sue

frecce l'austero Plutone, affinché anche nel tenebroso regno si diffondesse dell'amore. Non resistendo al richiamo amoroso, il sovrano degli inferi, venne in superficie attraverso l'Etna, vulcano siciliano, in cerca dell’amore. Plutone vagando nella valle di Enna vide la bella Persefone che stava in quel momento raccogliendo dei fiori con le sue compagne. Senza considerare il dolore che avrebbe causato alla madre, egli la rapì portandola con se negli inferi. Demetra, fu raggiunta dalle grida della figlia che per diversi giorni cercò invano. Le uniche tracce che lei poté trovare, della povera figlia, fu una cintura galleggiare lungo un piccolo corso d'acqua, formato dal pianto di una delle compagne di Kore che, disperata aveva versato in quel punto tutte le sue lacrime. Furente e disperata Demetra maledì la terra, accanendosi soprattutto contro il suolo della Sicilia, che aveva inghiottito la figlia. Le sue lacrime caddero come flagello sul suolo, rendendolo arido, cosi che da allora non produsse più frutti per il nutrimento degli uomini e degli animali. Zeus stesso cercò di dissuadere Demetra, ma lei non voleva più rimettere piede sull’Olimpo, e decise di continuare a vagare senza pace per la terra, seminando danni e rovina. Zeus, vedendo gli uomini e gli animali morire decise di porre fine alle sofferenze di Demetra, cercando di scendere a patti col fratello. Egli inviò Ermes nell’Ade, con il compito di riprendere Persefone e riportarla fra le braccia della madre. Tutto questo poteva riuscire se solo Kore non avesse toccato nessun tipo di cibo. Purtroppo Persefone, quel giorno, aveva assaggiato sei chicchi di melagrana, cosa che la condannava a restare in potere del suo sotterraneo sposo per sei mesi ogni anno della sua vita. Demetra accolse festosamente la figlia e la sua gioia la trasmise subito alla terra rendendola fertile e feconda. Però durante gli altri sei mesi nei quali Persefone ritornava nel regno dei morti la terra portava il lutto, insieme a Demetra, diventando arida e fredda.
 
Top
view post Posted on 26/12/2008, 22:25

ottimo

Group:
Administrator
Posts:
4,060

Status:


PROMETEO

image



Prometeo era figlio della Ninfa Climene e del Titano Eurimedonte, oppure di Climene e Giapeto, ed i suoi fratelli erano Epimeteo, Atlante e Menezio. Il fratello maggiore era Atlante, conosceva tutto quello che si cela negli abissi del mare, il suo regno era più vasto dell'Asia e dell'Africa messe assieme. Gli egiziani dicono che Atlante fosse figlio di Poseidone, e che le sue cinque coppie di fratelli gemelli giurassero lealtà sul sangue di un toro sacrificato. All'inizio i fratelli erano molto virtuosi e saggi, ma un giorno si lasciarono vincere dall'avidità e dalla

crudeltà, per punirli gli dei scatenarono un diluvio che distrusse il loro regno. Atlante e Menezio, che sopravvissero al diluvio, si unirono a Crono e ad altri Titani per combattere gli dei dell'Olimpo. Zeus, però, uccise Menezio con una folgore e condannò Atlante a portare sulle spalle il Cielo per l'eternità. Atlante era il padre delle Pleiadi, delle Iadi e delle Esperidi e sostenne sempre il Cielo sulle spalle, ad eccezione di quando Eracle lo alleviò, anche per poco, di quel peso. Alcuni dicono che Perseo pietrificò Atlante mostrandogli la testa della Medusa, ma scordano che Perseo era un lontano antenato di Eracle.

Prometeo, che previde la sconfitta dei Titani, preferì schierarsi dalla parte di Zeus. Egli, che era il più intelligente dei Titani, aveva assistito alla nascita di Atena dalla testa di Zeus e la dea stessa gli insegnò l'architettura, l'astronomia, la matematica, la medicina, l'arte di lavorare i metalli, l'arte della navigazione e altro ancora, che egli poi a sua volta insegnò ai mortali. Zeus che era intento a distruggere il genere umano s’irritò nel vedere gli uomini diventare sempre più esperti e potenti. Un giorno, nella piazza di Sicione, si accese una discussione a proposito delle parti di un toro sacrificato che si dovevano offrire agli dei. Prometeo fu invitato a fare da arbitro, egli scuoiò il toro facendo due sacche con la sua pelle, e li riempì una con la carne nascosta sotto lo stomaco, che non è molto appetitoso, e l'altra con le ossa coperte da uno

strato di grasso. Quando le presentò a Zeus affinché li scegliesse, il dio si fece trarre in inganno e scelse la sacca che conteneva le ossa. Irato, punì Prometeo privando il genere umano dal fuoco.

Egli, dunque, si recò da Atena affinché lo facesse entrare di notte nell'Olimpo, appena giunto accese una torcia dal carro del Sole e si dileguò senza che nessuno lo vedesse. Infuriato Zeus fece costruire da Efesto una donna, ordinò ai quattro Venti di soffiarle la vita, e alle dee di adornarla. La chiamò Pandora, fu la più bella donna del mondo e Zeus decise di donarla ad Epimeteo. Quest'ultimo, già avvertito dal fratello di non accettare regali da Zeus, la rifiutò, quindi Zeus fece incatenare Prometeo, nudo, in cima al Caucaso, dove un avvoltoio gli divorava il fegato tutto il giorno, questo tormento non aveva fine poiché la notte il fegato gli ricresceva.

Epimeteo angosciato per la sorte del fratello, si affrettò a sposare Pandora, che per volontà di Zeus era stupida, malvagia e pigra, quanto bella. Una volta sposati, la donna, aprì il vaso che Prometeo aveva affidato al fratello raccomandandogli di tenerlo sempre chiuso. Il vaso conteneva tutte le Pene che possono affliggere l'umanità quali: la Vecchiaia, la Fatica, la Malattia, la Pazzia, il Vizio e la Passione. Oltre alle Pene, Prometeo, aveva rinchiuso anche la Speranza, che con le sue bugie evitò che tutti gli umani commettessero suicidio.
 
Top
2 replies since 26/12/2008, 19:49   227 views
  Share