ERCOLE Quarta Fatica: il cinghiale Erimanzio Quinta Fatica: le stalle di Augia

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view post Posted on 26/12/2008, 20:17

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Quarta Fatica: il cinghiale Erimanzio



La quarta Fatica imposta ad Eracle fu quella di catturare vivo il cinghiale Erimanzio. Un' enorme e feroce belva che infestava le pendici del monte Erimanto. Il monte Erimanto prende il suo nome dal figlio di Apollo che Afrodite accecò perchè l'aveva vista bagnarsi; Apollo per vendicarsi si trasformò in cinghiale e uccise Adone, l'amante della dea. Il monte è pero sacro ad Artemide. Eracle, per recarsi sul monte, passò da Foloe, dove fu ospitato dal Centauro Folo, figlio di Sileno e di una Ninfa dei boschi. Folo offrì ad Eracle carni arrostiste, ma quanto a lui mangiò soltanto carne cruda e non osò aprire la giara di vino che apparteneva a tutti i Centauri finchè Eracle non gli ricordò che, Dioniso l'aveva lasciata nella grotta per essere aperta in quella occasione. Il forte profumo del vino fece perdere la ragione ai Centauri, che armati di grossi massi, torce e trincetti, si precipitarono nella grotta di Folo. Terrorizzato, Folo, cercò di scappare, mentre Eracle affrontò gli assalitori respingendo i primi due, Ancio e Angrio. Nefele, la nonna dei Centauri, fece allora cadere dal cielo una violenta pioggia che allentò la corda dell'arco dell'eroe e rese scivoloso il terreno. Tuttavia, Eracle uccise parecchi Centauri, tra i quali Oreo e Ileo. Gli altri raggiunsero Malea dove si rifugiarono presso Chirone, il loro re, che era stato cacciato dal monte Pelio dai Lapiti. Una freccia scoccata dall'arco trapassò il braccio di Elato e si conficcò nel ginocchio di Chirone. Eracle, angosciato, si accovacciò accanto al vecchio amico ed estrasse la freccia, mentre Chirone steso gli porgeva i farmaci per medicare la ferita. I medicamenti non valsero a molto contro il veleno dell'Idra, quindi Chirone, non potendo morire perché immortale, si ritirò soffrendo nella sua grotta. Prometeo in seguito propose che egli rinunciasse a tale immortalità per por fine alle sue sofferenze, e Zeus accettò. Altri dicono che Chirone decise di morire non per il dolore della ferita, ma perché era ormai stanco della lunghissima vita. I Centauri fuggirono in varie direzioni, alcuni a Foloe con Eurizione, alcuni in Sicilia, dove le Sirene li sterminarono, altri furono accolti da Poseidone a Eleusi. Folo, mentre, dava sepoltura ai suoi compagni estrasse una freccia da un cadavere e, mentre la esaminava chiedendosi come poteva una semplice freccia uccidere un Centauro così robusto, gli cadde su un piede uccidendolo all'istante. Eracle, dopo aver sepolto Folo, riprese la caccia al cinghiale, che per quanto robusto potesse essere, egli lo spinse in una fossato dove la neve era alta e gli balzò sulla schiena. Legatolo con catene, se lo caricò sulle spalle e partì alla volta di Micene.
 
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view post Posted on 26/12/2008, 21:41

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Quinta Fatica: le stalle di Augia



La quinta Fatica di Eracle fu quella di ripulire in un solo giorno le stalle di Augia. Augia, re di Elide, era figli di Elio o Eleo e di Naupiadama, una delle figlie di Anfidamante, era l'uomo più ricco di greggi e mandrie. Le sue bestie erano immune ad ogni malattia e sempre fertili. Sia vacche che pecore generavano quasi sempre femmine, tuttavia Augia possedeva trecento tori neri e duecento stalloni di pelo fulvo, ed inoltre dodici tori bianco-argentei sacri a suo padre Elio. Questi dodici tori difendevano le mandrie dall'assalto delle bestie feroci che a volte scendevano nella boscose colline. Per molti anni nessuno aveva mai ripulito dallo sterco le stalle e gli ovili di Augia, ed inoltre le valli dove le mandrie pascolavano erano ricoperte da uno strato così alto di sterco che non si poteva più ararle per seminarvi il grano. Eracle chiamò Augia e gli propose di ripulirgli le stalle prima del calar del sole in cambio di un decimo del suo bestiame. Egli rise incredulo, e convocò suo figlio maggiore, Fileo, perchè fosse testimone della proposta appena fatta. Dopo aver giurato sulla scommessa, Eracle seguendo il consiglio di Menedemo l'Eleo, e aiutato da Iolao, Aprì due brecce nelle mura della stalla e poi deviò il corso dei vicini fiumi Alfeo e Peneo o Menio, in modo che le loro acque invasero le stalle e i cortili. I fiumi spazzarono via tutto il sudiciume e avanzarono ancora impetuose per ripulire gli ovili e la vallata adibita a pascolo. Così facendo, Eracle, compì la sua Fatica in un solo giorno, risanando l'intero paese e senza nemmeno sporcarsi. Ma Augia, saputo che Eracle aveva già ricevuto da Euristeo l'ordine di ripulire le stalle, rifiutò di dargli la ricompensa promessa e osò persino negare di aver stretto patto con lui. Quindi, Eracle propose che il caso fosse arbitrato da giudici, e quando Fileo fu citato, testimoniò il vero. Sia Eracle che Fileo furono banditi ambedue dall'Elide, da Augia, e affermò pure che Eracle l'aveva tratto in inganno, poichè tutto il lavoro era stato svolto dagli dei Fiumi e non da lui. Peggio ancora Euristeo non considerò valida quella Fatica, perchè Eracle era stato assoldato da Augia.
 
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