| STORIA DELLA CAFFEOMANZIA
All' origine, si trattava certamente di "teomanzia" , anche se questa parola non esiste. Infatti, in Asia, in particolare in Cina e in Giappone, si utilizzavano correntemente le foglie di tè per leggere dei presagi sul fondo delle tazze. Si utilizzava questa tecnica sia sollevando il coperchio della teiera e osservando la disposizione delle foglie di tè galleggianti sulla superficie dell'acqua - naturalmente quando l'acqua era tornata immobile - sia rilevando, nelle tazze da tè, la disposizione delle foglie incollate sul fondo, una volta sorbita o rovesciata la bevanda.
Secondo una tecnica identica, gli indovini romani leggevano nei fondi del vino rimasti nelle brocche. Ma è probabile che questo tipo di divinazione venisse utilizzato da molti altri popoli, in tutto il mondo. Infatti, si tratta di un'arte divinatoria che si basa sull'assetto che assumono, apparentemente in modo casuale, alcuni elementi dando così vita a diverse forme e figure. Nel corso del tempo le diverse conformazioni acquisirono man mano dei significati simbolici dai quali si potevano ottenere dei presagi.
Segnaliamo, di sfuggita, che si tratta dello stesso principio che i Cinesi utilizzavano quando gettavano gli steli di achillea dei King, imitando in ciò la natura. Lo stesso principio è all'origine del gioco dei dadi e di tutti i giochi detti d'azzardo.
Giocando, imitiamo la natura. Ma sappiamo che la natura è un grande libro di presagi. Siamo qui a livello delle basi stesse su cui poggia la nuova teoria della fisica moderna, detta teoria del Caos, secondo la quale esiste comunque un ordine, una struttura armonica intrinseca e matematica nel disordine della materia e, potremmo dire, nell'imprevedibile.
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