Marco Fabio Quintiliano

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view post Posted on 29/4/2009, 19:37

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Marco Fabio Quintiliano



Marco Fabio Quintiliano nacque a Calagurris (oggi Calahorra), in Spagna nel 35 DC, il padre era maestro di retorica. Studiò grammatica e retorica a Roma, successivamente fece ritorno in Spagna, dove svolse attività forense. Fu richiamato a Roma da Galba, nel 68, ed incominciò la sua attività di maestro di retorica, senza però interrompere l'avvocatura. Il suo insegnamento ebbe grande successo ed ebbe fra i suoi allievi Plinio il Giovane e, forse, Tacito. Nel 78 Vespasiano gli affidò la prima cattedra statale con uno stipendio di centomila sesterzi annui. Domiziano lo incaricò dell'educazione di due suoi nipoti. Quintiliano, nell'88, si ritirò dall'insegnamento e dall'attività forense, dedicandosi esclusivamente agli studi. Morì dopo il 95.

Sono perduti un trattato De causis corruptae eloquentiae e l' Artis rerhoricae (appunti che gli allievi di Quintiliano trassero dalle sue lezioni e pubblicarono contro la volontà del maestro), mentre resta l'opera principale di Quintiliano, in 12 libri, la Institutio oratoria, iniziata forse nel 93, e pubblicata probabilmente poco prima della morte di Domiziano, Nel 96. Sotto il nome di Quintiliano i manoscritti tramandano due raccolte spurie di declamazioni, non attribuibili a Quintiliano soprattutto per il forte colorito stilistico alieno dai gusti e dai giudizi che egli esprime nell' Institutio oratoria alcune di queste potrebbero essere di scuola quintilianea.

Il problema della corruzione dell'eloquenza affrontava questioni sia morali, sia di gusto letterario. Il primo aspetto era evidente nel diffuso malcostume della delazione, che spesso asserviva l'eloquenza a fini di ricatto materiale e morale, inoltre, nelle scuole erano abbastanza diffusi insegnanti corruttori della moralità degli allievi. L'altro aspetto del problema era letterario, perché nelle virtù e nei vizi dello stile taluni vedevano l'espressione di virtù e vizi del carattere. In epoca Flavia fu particolarmente acceso il dibattito fra i diversi orientamenti dell'oratoria: l'arcaizzante, il modernizzante, il ciceroniano. Dal punto di vista dei gusti letterari, Quintiliano sostenne una reazione classicistica nei confronti dello stile corrotto di cui vedeva in Seneca il principale esponente e responsabile. Quintiliano interpreta in termini moralistici la degenerazione dell'eloquenza e ne addita le cause nella generale degradazione dei costumi, ma, avendo una vasta esperienza scolastica è convinto dell'efficacia dell'educazione. La corruzione dell'oratoria ha, per Quintiliano, anche cause "tecniche", che egli ravvisa nel decadimento delle scuole e nella vacuità stravagante delle declamazioni retoriche, ed auspica una rinnovata serietà dell'insegnamento. L'institutio oratoria è, pertanto, un programma di formazione culturale e morale, che il futuro oratore deve seguire scrupolosamente dall'infanzia fino all'ingresso nella vita pubblica.
 
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