John Lennon

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view post Posted on 22/6/2009, 21:08

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L'8 dicembre ricorre il ventinovesimo anniversario dell'assassinio di John Lennon. Sulle cause che spinsero Mark Chapman ad uccidere il suo idolo non si è ancora fatta piena luce, follia? Desiderio di fare diventare il suo eroe un martire di non si sa bene quale causa? Forse la verità rimarrà per sempre nel cervello malato dell'omicida che attualmente sconta l'ergastolo per il suo infame crimine. Di John Lennon invece rimarrà per sempre la sua musica, sia come Beatle che come solista, la canzone più famosa "Imagine" è stata votata come migliore canzone del millennio, e difficilmente un altro artista riuscirà ad eguagliare i successi che hanno segnato la sua breve vita.
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Miope ed introverso di carattere John riuscì ad emergere dai bassifondi di Liverpool grazie alla sua sviscerata passione per Rock'roll. Dall'incontro fortunato con Paul McCartney nacque il primo nucleo dei futuri Beatles. Dopo una gavetta in locali malfamati ed estenuanti tournée ad Amburgo i quattro musicisti si fecero notare da un produttore della Emi, George Martin… ed il resto è storia. Di John si è spesso detto che era il capo carismatico dei Beatles, indubbiamente la sua intraprendenza lo fece apparire alla stampa in questo modo, in realtà, almeno nei primi anni di scalata al successo questo ruolo lo condivideva equamente con Paul McCartney, il quale riusciva a bilanciare il carattere spigoloso di Lennon e la sua propensione nel fare affermazioni non troppo felici in pubblico. La più eclatante fu quando affermò che i Beatles erano più famosi di Gesù, nessuno riuscì a capire l'ironia della battuta ed interpretando alla lettera questa battuta negli States boicottarono i loro dischi bruciandoli nelle piazze. Lo stile compositivo di John è sempre stato semplice e lineare, la sua voce secca e melodica e la sua inseparabile Rickembacker a tracolla segnarono i primi dischi del complesso britannico. A canzoni Rock dal ritmo serrato, Lennon compose delle splendide ballate, tuttavia il lato dolce del complesso lo svolse di diritto Paul McCartney il quale scrisse in quei primi anni "And I love her", "Yesterday" e "Michelle" solo per citare alcuni brani fra i più famosi. John interveniva spesso con alcune midlle part, nel caso di "And I love her" la parte centrale è proprio sua. Un lavoro svolto quindi a più mani, ed almeno fino al 1965 cioè all'album "Rubber Soul" le cose all'interno del gruppo funzionavano probabilmente con questa formula. Terminate le tournée mondiali ed esasperati dalla Beatlesmania i quattro si rinchiusero negli studi di registrazione nella speranza di potersi concentrare sulla musica. I risultati furono in parte influenzati dall'uso di sostanze dalla dubbia provenienza, è proprio in questo periodo che i Beatles composero i dischi che li resero il gruppo più famoso della storia della musica. John viveva tutto questo come un gioco, voleva sperimentare nuove sonorità e nuove melodie che spesso comparivano improvvisamente nei suoi sogni, "Tomorrow never knows" "I'm the walrus" e la storica "Strawberry fields forever" nacquero proprio per soddisfare questa esigenza d'espressione. Nastri che girano a rovescio, chitarre distorte fino all'inverosimile, cori ipnotici che ammaliano l'ascoltatore, questo è il contributo predominante di Lennon in questa fase della storia dei Beatles. L'apice creativo lo raggiunse con il mitico Lp "Sgt Pepper" nel quale convergono tutte le forme psichedeliche possibili dando vita ad un disco ancora oggi ineguagliato, "Lucy in the sky with diamonds" "Mr Kite" "Good morning good morning" erano tutte di John, ormai perso nel caleidoscopio dell'esperienza surreale dell'estate dei Figli dei fiori datata 1967. La parentesi indiana e lo studio della meditazione trascendentale non impedì che fra i quattro di Liverpool i rapporti iniziassero ad incrinarsi, il doppio album bianco vede per la prima volta i Beatles scrivere da soli le proprie canzoni. John si sentì finalmente libero dall'apporto melodico ed oppressivo di McCartney e proprio in quest'opera diede pieno sfogo alla sua creatività: "Dear Prudence" "Sexy Sadie" feroce invettiva contro il Guru indiano che li aveva illusi con false promesse di felicità, "Cry baby cry", "Happiness is a warm gun" sono canzoni in pieno stile Lennon. Fra la folla di ragazzine urlanti vi era una ragazza semplice della stessa classe sociale di John, Cinthya Powell, che divenne la moglie del chitarrista alla metà degli anni sessanta. Solitamente di lei non si parla molto in quanto preferì restare all'ombra del celebre marito, sempre sul punto di abbandonarlo o meglio d'abbandonare un tenore di vita così lontano dalle sue aspettative. Quando nel 1968 John incontrò casualmente Yoko Ono ad una mostra d'artisti d'avanguardia fra i due scoccò una scintilla, lei era di diversi anni più vecchia di lui e non sembrava per nulla intimidita dalla fama del Beatle. Un'artista underground che fece facilmente colpo su Lennon, alla ricerca in quel periodo di nuovi orizzonti da esplorare. Il loro rapporto si consolidò di giorno in giorno, e come tutte le cose che affrontava Lennon raggiunse e superò i limiti della normalità, i due si fecero fotografare completamente nudi sulla copertina del loro primo disco "Two virgins" composto in una notte nella loro camera da letto. Se i rapporti fra i quattro Beatles erano già tesi, essi peggiorarono ulteriormente quando John pretese di portare Yoko in sala d'incisione. "Vogliamo stare insieme perché siamo innamorati" disse candidamente Lennon agli altri tre Beatles, e non volle sentire altre scuse altrimenti avrebbe boicottato le sessioni del quartetto. Se si osserva il filmato di "Let it be" ultima testimonianza cinematografica dei Beatles, la presenza di Yoko in effetti sembra frenare in qualche modo la spontaneità del complesso. Finalmente John ottenne il divorzio da Cinthya e sposò Yoko a Gibilterra. Ormai del tutto estraneo ai progetti dei Beatles, Lennon contribuì con poca convinzione ad "Abbey Road" ultimo Lp con alcuni brani: "Come together" e "I want you" ovviamente dedicato a Yoko Ono, dichiarando che il lato sinfonico composto prevalentemente da McCartney era pura spazzatura. Nel 1970 gli avvocati e gli avvoltoi pensarono a formalizzare la scissione definitiva dei Beatles, per John questa fu un'autentica liberazione e con Yoko diede inizio alla carriera solista e ad una nuova vita.
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La pace universale era il sogno che maggiormente assillava Lennon verso la fine degli anni sessanta. Famosi i suoi bed-in per la pace insieme a Yoko, in pratica la coppia riceveva in pigiama i fotografi ed i giornalisti, girando per gli hotel più famosi del mondo, parlando di pace e di cosa bisognava fare per consolidarla in tutto il pianeta. Ancora una volta in pochi compresero le reali intenzioni di Lennon, "Volevamo fare pubblicità alla pace" dichiarò ai giornalisti che lo accusavano di facile protagonismo. Ben presto i giornali si scagliarono contro Yoko, indicandola come la causa predominante della scissione dei Beatles e dei comportamenti poco ortodossi del celebre marito. I temi delle canzoni iniziano ad essere direttamente collegate al movimento pacifista, ed ovviamente "Give peace a chance" divenne l'inno dei giovani contestatori. Il primo lavoro solista di Lennon è del 1971 "John Lennon & Plastic Ono Band". Accolto favorevolmente dalla critica, vede l'artista spogliarsi dalla sua aurea dorata di ex Beatle, " Working class hero", "Mother", "God" indicarono senza mezzi termini che il sogno dei Beatles era, almeno per quanto riguardava John, tramontato per sempre. Il disco successivo, "Imagine" fu un successo senza mezze misure, la canzone che dà il titolo all'Lp è un autentico capolavoro musicale sia per la linea melodica che per il testo cantato con autentica convinzione. In altri brani John si scaglia contro l'ipocrisia e la società, "Gimme some truth", ed in altri prende di mira direttamente l'ex compagno Paul McCartney "How do you sleep", le ballate sono in pieno stile Lennon, ed immancabili le dediche alla moglie Yoko Ono. La discografia di John continuerà fino al 1975, dischi discontinui nei quali però sono contenuti dei veri gioielli musicali: "Mind games", "Happy Xmas", ed una rivisitazione personale dei brani rock più famosi e cari al musicista, fra i quali spicca la versione di "Stand by me". Al termine del periodo, sopraffatto da crisi depressive e da un momentaneo allontanamento da Yoko, Lennon decide di lasciare il mondo dello spettacolo per dedicarsi interamente alla sua famiglia, di lui si persero completamente le tracce fino al 1980, cinque anni durante i quali la chitarra rimase appesa al classico chiodo sulla parete. Quando venne data alla stampa la notizia che presto sarebbe uscito un nuovo disco, molti dubitarono che il cantante, ormai prossimo alla quarantina, volesse realmente rigettarsi nella mischia. Ancora una volta le canzoni parlarono per John, e "Double fantasy" conteneva degli ottimi brani, fra i migliori composti dall'ex Beatle: "Woman", "Starting over", "Beautiful boy", "Watching the wheels", fecero rimanere a bocca aperta la critica, sempre volutamente aspra nei confronti di questo straordinario artista. In realtà John semplicemente sentiva la necessita di riallacciare i rapporti con il suo pubblico, una nuova energia sembra scorrere fra le note di questo disco, l'ottimismo e la voglia di ricominciare da zero. Purtroppo il gesto folle di Mark Chapman l'otto dicembre 1980 porrà fine al sogno, colpito a morte John Lennon spirerà in un ospedale di New York lasciando al mondo intero una testimonianza musicale dal valore inestimabile.

Claudio Caridi
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L'8 dicembre di 29 anni fa l'omicidio dell'ex Beatle John Lennon, la memoria di una generazione

I Video dal sito

di John Lennon
Se fosse vivo John Lennon avrebbe 69 anni. E probabilmente avrebbe regalato alla musica popolare del Novecento altre canzoni immortali, come «Imagine», proclamata «canzone del secolo» da ogni sondaggio lanciato a cavallo del nuovo millennio. Ma gli ultimi 29 anni sono trascorsi senza di lui, la sua musica, la sua rabbia, la sua fantasia: la sera dell'8 dicembre 1980 Lennon viene ucciso all'ingresso del Dakota Bulding, a New York, da Mark Chapman, il folle che poco prima gli ha chiesto un autografo sull'ultimo disco, appena pubblicato, «Double Fantasy». Lo attende poi per sei ore. Quando alle 22,40 lo vede rientrare insieme all'inseparabile Yoko Ono gli spara alle spalle: cinque colpi alla schiena per cancellare un suo incubo personale e la vita di uno dei più grandi musicisti della nostra epoca.

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IL FUNERALE DI UNA GENERAZIONE - A volte accade che alcuni personaggi diventino quasi un'anima comune per milioni di persone. Dipende dalla popolarità, dal fascino, dalla personalità. E da quanto, anche inconsapevolmente, finiscano per rappresentare nei pensieri e nei sentimenti altrui. La notizia della morte di John Lennon colpisce il mondo con un'emozione che non tocca soltanto i fan del rock, il suo addio viene definito il «funerale di una generazione». Da tempo non è più «soltanto» un ex Beatle. E' diventato il «working class hero», il simbolo della pace, il promotore della protesta sociale. Ma è rimasto, soprattutto, un musicista dalla grande ispirazione e capace di invenzioni poetiche suggestive. Il giorno dopo l'omicidio, l'ingresso del Dakota (dove tra l'altro Polanski aveva girato «Rosemary's Baby») è transennato per allontanare la folla.


Il giorno dopo l'omicidio accanto all'ingresso del Dakota (Internet)
L'omicida, Mark Chapman, è un fan come queli che sono lì a piangere la morte di Lennon. Nel corso degli anni ha dato diverse spiegazioni di sè e del proprio gesto. «Lennon era un ipocrita ricco e viziato che non credeva alle parole della sua canzone Imagine» è una delle sue prime frasi. E fa sapere di essere un lettore ossessionato del «Giovane Holden» di Salinger. Ora, 25 anni dopo, su di lui stanno per girare un film («Chapter 27») e Yoko Ono si ribella perchè, dice, sarebbe come dare all'assassino proprio ciò che voleva: la fama e la popolarità ottenuta nel modo più tragico e brutale. E inoltre, sarebbe come indicare ad altri che il suo esempio è da seguire se si desidera una celebrità hollywodiana.

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La folla alle esequie di John Lennon (Internet)
VOCE INTERIORE - La Nbc negli Usa ha appena trasmesso una nuova intervista a Chapman (su Channel 4 in Gran Bretagna va in onda proprio l'8 dicembre) nella quale attribuisce l'omicidio a una «voce» interiore: «Nulla avrebbe potuto fermarmi - racconta - Era una specie di cosa alla cavaliere bianco, una crociata. Ero a casa mia, seduto a gambe incrociate sul tappeto, e mi ricordo d'avere aperto l'album Sgt. Pepper's. Mi venne in mente: "E se lo uccidessi?". Mi ricordo d'aver pensato che forse la mia identità si sarebbe potuta trovare nell'uccisione di John Lennon... Sapevo che era arrivato il momento, che era il giorno. Improvvisamente da Central Park West vedo la limo. E so che è lui. Ho questa sensazione incredibile. La macchina di John Lennon si accosta. Ho sentito una voce nella mia testa che diceva: "Fallo! Fallo! Fallo!". Mentre mi passava accanto ho tirato fuori l'arma, ho mirato alla schiena ed ho premuto il grilletto cinque volte. Bisogna capire, non credo che veramente pensassi che stessi facendo qualcosa di malvagio. Pensavo che fosse una cosa giusta».

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OMAGGI - L'omicida riesce anche a dire che «Lennon, se fosse vivo, mi avrebbe perdonato». Potrebbe anche avere ragione, ma non è certo un merito per Chapman. Semmai è il tributo più triste a ciò che Lennon ha mostrato di essere quando era in vita. In ogni caso Yoko Ono non vuole sentir parlare di scarcerazione. E nemmeno i fan («Chapman non si è mai pentito» dicono). Probabilmente, a prescindere dalla giustizia e dalle procedure, c'è un mondo intero che non perdonerà né capirà mai quel gesto. A Lennon sono stati dedicati aeroporti, statue (una anche a Cuba, inaugurata da Castro in persona), musei, rassegne, libri, concerti. Un universo di sentimenti che non darà mai pace al suo assassino e porta ogni giorno persone di ogni provenienza davanti al mosaico in Central Park di New York con la scritta «Imagine». Per dedicare un fiore, un biglietto o anche soltanto un pensiero al simbolo di una generazione.
 
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view post Posted on 23/6/2009, 22:40

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La morte di John Lennon

Ho appena visto il film "Chapter 27" con un irriconoscibile Jarred Leto (vedi locandina) nei panni di Mark Chapman, l'uomo che uccise John Lennon. La vicenda, vista attraverso gli occhi del folle, è così satura di solitudine e alienazione che acquista una certa logica, anche se distorta e malata. Arrivati alla scena dell'omicidio lo stomaco si stringe e il respiro si ferma. Si vorrebbe urlare a Mark di non farlo, e non perchè quello che sta per uccidere è un grande della musica, ma perchè è un uomo e nessuno ha il diritto di uccidere un'altra persona. Ahimè, la storia non si può cambiare. Mark Chapman ha premuto il grilletto. John Lennon R.I.P.
 
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view post Posted on 24/6/2009, 14:01

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Biografia di John Lennon
John Lennon è una delle icone indiscusse del nostro secolo e la nuova biografia scritta dalla sorella Julia Baird getta nuova luce sulla personalità forte e a tratti controversa del celeberrimo artista.

Milano, Brescia, Bologna Roma. Un tour di presentazioni, interviste, musica. Julia Baird ha presentato il suo libro, “Imagine this, io e mio fratello John Lennon”, pubblicato da Giulio Perrone Editore, con grande intensità.

«Ho sentito la necessità di scrivere questo libro per rimettere le cose a posto» ha ripetuto Julia durante tutti gli incontri. «Sono state raccontate molte storie fasulle su John. Ci sono state molte distorsioni, molte falsità. Bisognava che qualcuno dicesse finalmente la verità sulla sua e sulla nostra infanzia».

È un libro intenso ed emozionante, una sorta di biografia e autobiografia, che rimette le cose a posto, fa comprendere le fragilità di Lennon, andando, come si dice, alle origini del mito.La grande passione per la musica di Lennon e per l’uomo ha accompagnato tutte le tappe del tour. Il pubblico che ha riempito le sale aveva fretta di intervenire, di porre domande, di chiedere chiarimenti ad una testimone privilegiata sul maggior fenomeno del ‘900: i Beatles.

Molto suggestiva la “passeggiata” di Julia Baird e Red Ronnie nel Rock ‘n Music, il museo del rock che fino al 10 marzo è allestito in Piazza Duomo. Julia si è fermata a leggere le lettere del fratello, a guardarne i disegni di John, a considerare tutte le memorabilia che riguardavano i Beatles. Alle volte è sembrata sorpresa, incuriosita. Ha raccontato la crudeltà di un’epoca, di un’infanzia vissuta in mezzo alla rigidità formale della Liverpool anni ’40. Della perdita della madre, anche lei Julia, evento che segnò per sempre, e tragicamente, la sua vita e quella di John Lennon.

Il momento più toccante, però, si è raggiunto a Milano, durante la presentazione, quando sollecitata da uno dei relatori su che cosa in effetti gli mancasse di più di Lennon, Julia ha risposto: «Avrei voluto che John non avesse mai imparato a suonare la chitarra».
 
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view post Posted on 24/6/2009, 19:56

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John Lennon

Biografia
John Lennon (nato John Winston Lennon, Liverpool, 9 ottobre 1940 - New York, 8 dicembre 1980) è stato un musicista, compositore e attore inglese.

Dal 1962 al 1970 è stato chitarrista e cantante (sia solista che d’accompagnamento) del complesso musicale dei Beatles, dei quali, firmandole sempre in coppia con Paul McCartney, ha composto anche la maggior parte delle canzoni.

Finita l’esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici nonché attivista politico paladino del pacifismo. Questo gli causò non pochi problemi con le autorità statunitensi (F.B.I.) che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività e quelle della moglie, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la cittadinanza americana. Fu assassinato a colpi di rivoltella da un fan squilibrato la sera dell’8 dicembre 1980 a New York.

Lennon si sposò due volte: una prima con Cynthia Powell, dalla quale ebbe il figlio Julian, e una seconda con l’artista giapponese Yoko Ono, da cui nacque Sean. Entrambi i figli hanno seguito la carriera artistica del padre. Dopo il matrimonio con Yoko, John cambiò il proprio nome all’anagrafe in John Ono Lennon.

John visse da solo con la madre Julia da quando il padre, Fred, lasciò la famiglia; quando Julia si accorse di non poter accudire al figlio, che allora aveva cinque anni, lo affidò alle cure della sorella, quell’affettuosa “zia Mimi” che gli comprerà la prima chitarra e che John ricorderà sempre con nostalgia, a onta delle litigate telefoniche transoceaniche che avrebbe avuto con lei quando ormai era un affermato (e forse già alienato dal successo) beatle.

Quando Julia morì investita ed uccisa da un’auto, John aveva sedici anni; zia Mimi, considerando il talento del nipote nel disegnare, riuscì a farlo iscrivere, non senza fatica, al Liverpool College of Art. Fu qui che John iniziò ad appassionarsi alla musica e al rock’n’roll, formando, verso la fine degli anni ‘50, la sua prima band musicale, i Quarry Men.

Questa band fu il germe da cui sarebbero nati i Beatles, il gruppo musicale inglese che ha ottenuto un successo planetario, segnato un’epoca, e reso il nome di John Lennon conosciuto in tutto il mondo.

Nella casa di zia Mimi Lennon visse fino al 1963, in quella che poi divenne la “mitica” residenza dal nomignolo Mendips, al numero 251 di Menlove Avenue. In quella casa sarebbero nate le prime canzoni di Beatles, da She Loves You in poi. Assieme ai compagni Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison, Lennon si sarebbe spesso ritirato nella tranquilla dimora di zia Mimi - sicuramente uno dei punti-chiave della toponomastica beatlesiana - al fine di trarre ispirazione per nuove canzoni.

Durante il periodo che lo vide insieme ai Beatles, John Lennon pubblicò tre album di musica elettronica, in un certo senso sperimentale (almeno per l’epoca), che non ebbero grande successo. Nel 1969 registrò l’album live Live Peace in Toronto, con una band appositamente creata, la Plastic Ono Band, che in quell’occasione annoverava musicisti come Eric Clapton, Klaus Voormann e Alan White. Tale album contiene, tra le altre canzoni, le ben note “Give Peace a Chance”, vero e proprio inno contro le guerre nel mondo, “Cold Turkey” (brano contro l’utilizzo di eroina), e “Instant Karma”.

Risale al 1969 l’episodio del bed-in di protesta pacifista attuato da Lennon assieme ad Yoko Ono all’Hotel Hilton di Amsterdam: i due, che stavano trascorrendo la loro luna di miele, in segno di protesta contro ogni tipo di violenza nel mondo trascorsero a letto una intera settimana, dal 25 al 31 marzo, facendosi riprendere da numerosi fotografi. Proprio durante questo bed-in fu effettuata la registrazione di “Give Peace a Chance”, uno dei primi singoli targati Plastic Ono Band.

I Beatles si separarono nei primi mesi del 1970. Alla fine dell’anno John Lennon e Yoko Ono pubblicarono i rispettivi album come solisti, entrambi accompagnati dalla medesima edizione della Plastic Ono Band, con Ringo Starr, Klaus Voorman, Billy Preston. John Lennon Plastic Ono Band contiene, tra le altre, le canzoni Mother (dedicata alla madre scomparsa e Working Class Hero, un altro brano “politico”.

Un’altra presa di posizione fu quella con Power To The People, dei primi mesi del 1971. Ad essa seguì il primo trionfo di Lennon come solista con l’album Imagine, arrivato nei primi posti delle classifiche sia in Europa che negli Stati Uniti. L’album sarebbe diventato il suo disco di maggior successo, soprattutto grazie al grande successo dell’omonima canzone, una lenta e sognante ballata a sfondo sociale capace di diventare un inno internazionale del pacifismo nonostante prese di posizione ideologiche molto forti.

Nel marzo 1972 la Plastic Ono Band si esibì dal vivo a New York con Frank Zappa e i Mothers Of Invention. Il concerto trovò posto sul successivo album solista di Lennon, Sometime in New York City (1972), che aveva un’impostazione completamente differente rispetto al precedente Imagine per il suo filo conduttore chiaramente politico. Subito dopo, un’altra apparizione live ben più importante fu quella con Yoko Ono e gli Elephant’s Memory (gruppo newyorkese noto soprattutto per la colonna sonora del film Midnight Cowboy) al concerto di beneficienza per la fondazione benefica One To One, che si svolse il 30 agosto 1972 al Madison Square Garden di New York. A fine anno fu poi pubblicato il singolo Happy Xmas (War Is Over), che ben presto sarebbe diventato un tipico standard natalizio.

Dal settembre 1973 John Lennon e Yoko Ono vissero un periodo di separazione che sarebbe durato 18 mesi, durante i quali Lennon si trasferì in California “accompagnato” dalla giovane segretaria personale di lei, May Pang. Questo periodo, che Lennon più tardi definì il suo “weekend perduto” (lost weekend), al di là di qualche bevuta di troppo con l’allegra brigata di Harry Nilsson, Ringo Starr, Elton John e alcuni altri - coi quali l’ex-Beatle fu il protagonista di alcuni coloriti episodi pubblici, puntualmente riportati dalla stampa - fu in realtà molto creativo dal punto di vista musicale. Alla fine del 1973 era uscito Mind Games, il suo primo album autoprodotto, che sembrò riportarlo allo stile di Imagine. Poi, dopo aver iniziato e successivamente accantonato una serie di registrazioni di standards di rock’n’roll anni Cinquanta, nell’ottobre 1974 Lennon pubblicò l’apprezzato Walls And Bridges, il suo miglior album dai tempi di Imagine. Il disco, grazie al successo del singolo Whatever Gets You Thru The Night, arrivò al primo posto in classifica negli Stati Uniti.

Tra gli ospiti presenti in Walls And Bridges c’era anche Elton John il quale, convinto delle potenzialità di Whatever Gets You Thru The Night, durante le registrazioni aveva fatto promettere a Lennon che se la canzone fosse arrivata al numero uno in America l’ex-Beatle sarebbe apparso dal vivo come opspite durante un suo concerto. Elton aveva visto giusto. La sera del 28 novembre 1974, per tener fede alla parola data, Lennon fece la sua apparizione al Madison Square Garden di New York e i due suonarono tre pezzi insieme: l’hit del momento Whatever Gets You Thru The Night, Lucy In The Sky With Diamonds dei Beatles (riportata in auge proprio in quel periodo da Elton John) e I Saw Her Standing There. Fu quella l’ultima apparizione dal vivo di John Lennon.

Poche settimane dopo l’uscita dell’album, dopo un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, alle 22.50 dell’8 dicembre 1980, mentre il musicista rincasava con la moglie e si trovava di fronte all’ingresso del Dakota Building, il lussuoso palazzo in cui risiedeva sulla 72ma strada a New York, un giovane squilibrato di nome Mark David Chapman esplose contro di lui cinque colpi di rivoltella dicendo: “Hey, mr.Lennon!” Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse coscienza durante la corsa verso l’ospedale, dove fu dichiarato morto alle 23.09. Per ironia della sorte, proprio uno degli artisti che maggiormente avevano appoggiato il pacifismo nella storia della musica era morto di morte violenta.

Il tragico evento fece balzare Double Fantasy al primo posto in classifica sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra e riportò in auge gran parte dei dischi precedenti. Tra la fine del 1980 ed i primi mesi del 1981 Lennon fu presente in classifica con i singoli (Just Like) Starting Over, Give Peace A Chance, Happy Xmas (War Is Over), Imagine, Woman e Watching The Wheels e con gli album Double Fantasy, Imagine, Walls And Bridges, Rock “n” Roll e Shaved Fish.

Come già accaduto con altre illustri vittime del rock, la morte di John Lennon ha aperto la strada a svariate operazioni discografico-speculative che hanno visto coinvolta in prima persona Yoko Ono la quale è stata l’artefice principale (e spesso nell’ombra) di tutte le varie ricorrenze che, soprattutto nel corso degli anni Ottanta, hanno assiduamente celebrato la vita e la musica di Lennon. Criticata e contestata anche dopo la morte del marito, la Ono si è dimostrata comunque abile a gestire l’ingente fortuna lasciatale dall’ex-Beatle.

Indipendentemente da queste considerazioni, è senz’altro vero che la figura di John Lennon ha influenzato notevolmente la prima parte degli anni Ottanta, periodo in cui molti artisti gli hanno dedicato canzoni di tributo. In particolare, nel 1981 i Roxy Music gli hanno dedicato, con molto successo, una azzeccata versione di Jealous Guy, mentre gli ex colleghi George Harrison e Paul McCartney lo hanno ricordato rispettivamente con All Those Years Ago (1981) e Here Today (1982). L’8 dicembre 1980, mentre i Queen si esibivano alla Wembley Arena di Londra e giunse sul palco la notizia della morte di John Lennon direttamente da New York, omaggiarono il grande artista con una versione della sua Imagine. I Queen successivamente ricordarono John Lennon con la canzone Life Is Real (song for Lennon), scritta da Freddie Mercury nel 1982 e contenuta nell’album Hot Space.


Per quanto riguarda la discografia postuma, alla fine del 1982 è stata pubblicata la prima antologia, The John Lennon Collection, un album di grande successo. Èpoi seguito Milk And Honey (1984), l’ultimo album a contenere canzoni nuove, che era stato registrato nell’estate del 1980 contemporaneamente a Double Fantasy. Verso la metà del decennio il figlio Julian, nato dal primo matrimonio, ha ottenuto un discreto successo come solista e come probabile “sosia” del padre. Nel 1986 la registrazione del concerto One To One del 1972 è stata pubblicata sull’album Live In New York City. Successivamente, nel 1988, in risposta ad una biografia non autorizzata e ferocemente negativa nei confronti di Lennon scritta da Albert Goldman, è stato realizzato il film documentario Imagine:John Lennon, la cui colonna sonora è stata pubblicata sull’album dallo stesso titolo.

Nel 1990, in coincidenza con le ricorrenze di quello che sarebbe stato il 50° compleanno dell’artista e del decimo anniversario della sua scomparsa, l’opera solista di John Lennon è stata raccolta nel box quadruplo Lennon. Più recentemente, nel 1997 è stata pubblicata l’antologia Lennon Legend che ha sostituito la celebre Collection del 1982. Alla fine del 1998 è stata poi la volta del cofanetto Anthology, che presenta un assemblaggio di outtakes, prove di studio e demo casalinghi.

Nel marzo 2002, la sua città natale, Liverpool, ha deciso di onorarlo intitolandogli l’aeroporto cittadino ed adottando come motto dello stesso una frase tratta da “Imagine”: “Above us only sky” (“Sopra di noi, solo il cielo”).
Autore modifica: cranfan84 (data: Dic 29 2006, 22:42
 
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